venerdì 26 agosto 2011

Banner Airc

venerdì 12 agosto 2011

E' UN'ALTRA LEI SEMBRA DIRE IL PITTORE



Esposto al Salon del 1882 l’anno prima della morte di Manet,il soggetto raffigura l’interno del bar delle Folies-Bergère, locale alla moda del divertimento di Parigi.
Lo spazio di rappresentazione è molto ristretto, comprendente appena il piano del bancone, e lo spazio retrostante in cui è raffigurata la cameriera Suzon, personaggio reale che Manet rappresenta in diversi quadri.



La barista rappresentata ha però uno sguardo triste e assente, alieno da quel fragore della folla del locale, metafora della crisi sociale dei tempi dell’industrializzazione e dell’aria delle città.
L’effetto di grande spazialità è dato dal grande specchio sulla parete di fronte nel quale si riflette lo spazio dilatato del locale.



Nel riflesso dello specchio vediamo a destra, molto decentrati, il riflesso della donna di spalle e il riflesso di un uomo che le sta di fronte. Questa visione non è possibile dal punto di vista frontale, e ci attesta come Manet nei suoi ultimi quadri è ormai al superamento definitivo delle leggi della prospettiva, superamento che negli anni successivi sarà anche sperimentazione di Cezanne.