sabato 22 ottobre 2011

Danceability


Leggendo un giornale dedicato allo sport ho scoperto un interessante progetto effettuato dall'azienda sanitaria locale di Ravenna.


DanzAbile è un progetto che ha lo scopo principale di promuovere il rapporto terapeutico e aggregativo della Danza nei confronti delle persone disabili.Dopo i primi anni di sperimentazione e di formazione, grazie al sostegno dell'Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Ravenna e del Consorzio per i Servizi Sociali di Ravenna, Russi, Cervia, si sono potuti mettere a confronto operatori del settore, danzatori professionisti e disabili. Il fine del lavoro proposto è da un lato lo sviluppo delle capacità espressive e comunicative dei partecipanti, dall'altro è quello di fornire un servizio di utilità sociale effettuando allo stesso tempo un'azione di sensibilizzazione a favore di coloro che sono in contatto per lavoro, per necessità o per motivazioni personali con soggetti diversamente abili.Nell'ambito del progetto si possono sviluppare ulteriori ragioni di arricchimento, di scambio e di crescita per i danzatori professionisti e gli operatori sociali, che hanno la possibilità di affinare la propria sensibilità espressivo-corporea e di sperimentare nuove modalità di relazione con il deficit fisico; nello stesso modo le persone disabili hanno l'opportunità di impiegare il proprio tempo libero in un'attività creativa, aggregante e inusuale per persone con deficit motori.

Cos'è la DanceAbility?

In generale la Danceability è una tecnica che permette a persone abili e disabili di incontrarsi per danzare insieme, attraverso un percorso di ricerca che sfrutta le abilità fisiche ed espressive individuali.
Lo scopo è quello di rendere accessibile il linguaggio della danza a tutte le persone interessate, senza preclusioni di età, di esperienza o di condizione fisica e mentale.
La danza si sviluppa attraverso la tecnica dell'improvvisazione, basata sulla consapevolezza di sé, sulla relazione e la fiducia reciproca, si possono fare nuove esperienze, con le proprie diverse abilità, nel muoversi con gli altri andando oltre i limiti a cui si è abituati.
Si è sviluppata negli Stati Uniti, utilizzando i principi della Contact Improvisation, grazie all'impulso di Alito Alessi, danzatore e coreografo, direttore della Joint Forces Dance Company. Non è una "terapia", né una "danzaterapia", ma un'espressione artistica e creativa vera e propria.

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1 commento:

maria ha detto...

davvero un progetto interessante!!spero che possa diffondersi al più presto in varie zone dell'italia e magari arrivare anche qui da noi aprendosi anche a persone che non sono professionisti ma che comunque possono fornire un valido aiuto mettendo a servizio la propria passione!!;)