mercoledì 19 ottobre 2011

Lim per l'integrazione


Lavagna Interattiva Multimediale è ormai entrata in molte classi italiane, ma qual è la sua funzione e soprattutto serve ai fini dell'integrazione di alunni con disabilità?
Bene iniziamo dalla definizione di LIM.....
Dispositivo digitale che assomiglia ad una classica lavagna bianca per forma e dimensioni, ma consente molto di più nell'attività didattica.
E' collegata ad un personal computer, spesso nascosto, il cui schermo viene proiettato sulla lavagna da un proiettore digitale installato in maniera opportuna.

Consente quindi da un lato di ampliare le opportunità di fruizione dei contenuti grazie alle capacità multimediali insite nelle tecnologie informatiche, dall'altro di offrire l'utilizzo simultaneo a tutti gli allievi, conservando quindi il consueto paradigma didattico centrato sulla lavagna.

A tal fine citiamo le considerazioni di un docente, Roberto Gagliardi, che ci sembrano particolarmente interessanti:

L'insegnante deve essere presente durante tutto il processo d'insegnamento apprendimento, ma non nella posizione centrale del docente che, davanti alla lavagna, trasmette contenuti alla classe che sta dall'altra parte. La zona centrale di azione diventa luogo comune tra allievi e docente che diventano i soggetti, gli attori dell'apprendimento Si può riempire la lavagna di disegni e scritte per gioco, se si vuol stimolare la creatività e la fantasia, ma è soprattutto uno strumento di apprendimento, una risorsa didattica. L'azione dell'insegnamento deve essere di conseguenza strutturata, seguire una metodologia precisa nel proporre i contenuti da apprendere e gli obiettivi da raggiungere, ma l'apprendimento, per essere significativo e non solo meccanico, deve avvenire, nell'ambito del luogo di azione, attraverso una negoziazione dialogica dei contenuti. Il concetto deve essere condiviso tra insegnante ed allievi in modo da diventare un patrimonio di conoscenza comune.



Non è solo la conoscenza dell'insegnante trasmessa all'allievo, ma è l'integrazione della conoscenza delle fonti di riferimento: insegnante, libro di testo, risorse mediatiche, internet e le esperienze e le conoscenze dell'allievo, che deve avvenire come attraverso un processo di scoperta e reinvenzione dei significati.

Gagliardi prosegue analizzando questo processo:
L'utilizzo della LIM, grazie al tracciamento delle sequenze didattiche, facilita l'azione educativa, infatti, evidenzia chiaramente le tappe del processo di insegnamento/apprendimento che comporta, secondo la strategia del problem solving, le fasi cicliche di programmazione (planning), di attività (acting), di osservazione (monitoring) e di riflessione (analysing).

In una articolo la prof.ssa R. Spagnoli afferma a tal riguardo: L’uso della LIM può, tra le nuove
tecnologie, essere un approccio in
grado di facilitare processi positivi di
tipo inclusivo in grado di riconoscere le
specificità, le esigenze e le potenzialità
di ciascun studente e l’uso valorizzato
delle differenze individuali. La LIM per
sua natura è già intrinsecamente inclusiva, rispetto ad altri strumenti o ausili,
ha un carattere universale, si rivolge
cioè già a tutti gli alunni, non soltanto a
quelli con qualche tipo di difficoltà.
Come usare allora la LIM per produrre maggiore inclusione? Organizzando la didattica in modo inclusivo,
ovviamente, sfruttando per questo
anche le possibilità che il nuovo mezzo
senza dubbio possiede. Ogni strumento che viene inserito nel percorso
formativo di uno studente, nel nostro
caso la LIM, anche e soprattutto in difficoltà, deve essere pensato in vista del
perseguimento di obiettivi a breve,
medio e lungo termine.
Pertanto, come insegnante di sostegno, credo sia importante la formazione della LIM per comprendere ed approfondire questa tecnologia come processo di inclusione.

3 commenti:

donatella savastano ha detto...

Esperienze significative
http://www.renatoceccon.it/?p=314

donatella savastano ha detto...

applicazione presso le università italiane http://www.superando.it/content/view/5933/116/

donatella savastano ha detto...

qualcuno che fortunatamente non ha pensato ne detto una frase che pronunciata da alcuni colleghi fa solo innervosire "ma che lo hanno iscritto a fare a scuola????tanto..." oppure"mi raccomando nn voglio nessun alunno cn gravi disabilita'"...perchè credo sia contraria alla nostra deontologia e come se un dottore dicesse a qualcuno è inutile che la curi tanto prima o poi moriamo tutti!

http://photopeach.com/album/nvrch9